Martedì 23 aprile alle ore 20.45, in Aula Magna della scuola Fermi, Claudio Mezzanzanica, storico e ricercatore, presenterà il volume da lui stesso curato.
Il volume nasce dal recupero del diario scritto dal varesino Renato Peruzzotti, originario di Comerio e Sottoufficiale dell’esercito italiano distaccato a Nizza, che venne catturato dai tedeschi a Tortona dopo l’8 settembre 1943 e deportato prigioniero in Polonia e poi in Germania, “schiavo di Hitler”. Questo diario prima della morte del suo estensore era stato letto forse solo dalla moglie.
Riscoperto solo in seguito al suo decesso dai familiari è diventato un importante contributo storico che racconta una vicenda individuale dentro un’esperienza collettiva (600mila i soldati italiani deportati in Germania) e che riflette la storia di una generazione cresciuta nel fascismo, addestrata all’obbedienza e d’improvviso trovatasi a vedere il crollo del proprio mondo e a dover decidere da sola il proprio destino.
Per la famiglia è stato un modo per scoprire una parte della vita di Renato che potevano solo intuire e anche un modo per rileggere la storia della propria famiglia. Per la storia è materiale straordinario perché è un testo senza mediazioni, senza trascrizioni e modifiche successive.
Si tratta di uno straordinario racconto “in presa diretta”, scritto su un quadernetto custodito gelosamente per tutta la durata della prigionia e pagato mezza pagnotta in giorni in cui la fame era devastante. Si tratta di un diario intimo e vitale per Renato Peruzzotti, scritto nelle baracche dove era stato deportato dai tedeschi; pagine scritte per sopravvivere ai dolori e alla cruda esperienza in Germania, con il conforto di una fede religiosa profonda e insieme il pensiero della giovane ragazza che diventerà sua moglie.